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giovedì 19 maggio 2011

La ricetta vincente di Groupon... e le aziende?

Sicuramente avrete sentito tutti parlare di Groupon, il sistema che permette di acquistare offerte davvero vantaggiose su diverse categorie di prodotti (benessere, cene, degustazioni, vacanze...), sfruttando il principio del gruppo d'acquisto. Un' offerta per essere attiva deve superare un certo numero di iscritti. L'idea nasce in Cina, ma è a Chicago che viene fondato nel 2008 e da lì si diffonderà velocemente prima negli Stati Uniti e poi in Europa.
Per chi non lo conoscesse ecco un video che spiega cos'è Groupon e come funziona:





Da poco l'azienda ha lanciato Groupon Now, un’applicazione per mobile, che unisce alle dinamiche dei gruppi di acquisto online, la possibilità di vedere le offerte che si trovano in luoghi limitrofi e di acquistarle direttamente sul proprio smarthphone!

Sull'argomento potete trovare due interessanti articoli sul blog di Paolo Ratto:
Qui trovate invece il video promozionale diffuso da Groupon!



Per gli utenti è un'iniziativa davvero vantaggiosa, si può avere la possibilità di usufruire di sconti fino al 70%, anche se con qualche limitazione ed entro un determinato periodo di tempo.

.... e le aziende?


Le aziende attraverso Groupon hanno possibilità di promuoversi attraverso queste offerte che permettono di farsi conoscere da un largo numero di utenti che probabilmente, senza lo sconto, probabilmente non sarebbero mai entrati nel negozio. L'attivazione dell'iniziativa prevede una fee del 50% a favore di Groupon.

Sul sito di Groupon è presente questo video promozionale dove sono le aziende a parlare:






L'obiettivo dell'iniziativa, per le aziende, è quello farsi conoscere da nuovi clienti e far si che essi rimangano soddisfatti e tornino a trovarli. Purtroppo i dati dimostrano che spesso il cliente si fidelizza maggiormente al  sito che al singolo luogo dell'iniziativa. Oltre a questo spesso gli utenti usufruiscono di servizi che probabilmente non avrebbero mai acquistato sia per il fatto che non li conoscevano o non conoscevano il negozio o perchè fuori dal proprio target-budget. Nel primo caso, si può ipotizzare una possibile ritorno, nel secondo difficilmente si avrà una fidelizzazione con il cliente, che molto probabilmente continuerà a utilizzare nuovi coupon. (La percentuale dei ritorni è circa del 4%.)

Le aziende che decidono di partecipare all'iniziativa devono assolutamente essere preparate a farlo. Il personale deve essere istruito su come affrontare il grosso afflusso di lavoro, per evitare di essere colti impreparati e vivere l'offerta come un peso piuttosto che un potenziale vantaggio. Questo potrebbe portare ad offrire un servizio scadente che sicuramente non aiuta nella fidelizzazione del cliente.
Una ragazza che lavora in un centro estetico aderente all'iniziativa mi ha raccontato che non era stata informata dell'offerta e ignara di tutto in pochi giorni è stata sommersa dalle telefonate, senza sapere come gestirle. Questo sicuramente non porterà vantaggi nè al cliente, nè al dipendente, nè tantomeno all'azienda.

Un'altra testimonianza che ho raccolto è quella di un ristoratore che ha aderito all'iniziativa mi ha detto senza nessun tipo di remore: "quando arrivano quelli delle offerte, li servo sempre dopo gli altri clienti, mi sembra il minimo con quello che pagano!"

In effetti quando si utilizza un coupon spsso si ha la sensazione di sentirsi un cliente di serie B, visto il costo vantaggioso questo può essere anche accettato, ma difficilmente torneremo a fare un secondo acquisto.

Putroppo le aziende non devono considerare il coupon come una semplice offerta, ma come una pubblicità che non ha alti costi d'investimento e porta ritorni sicuri. poi sta a loro mettersi in gioco.
Forse considerata la tipologia di utenti che utilizza i coupon, (persone che utilizzano internet )si potrebbero mettere in atto ulteriori strategia promozionali, da parte del singolo punto vendita. Ad esempio il cliente, in cambio di un ulteriore offerta,  potrebbe essere invitato a commentare la propria esperienza sugli spazi social dell'azienda (facebook, linkedin, youtube, foursquare tripadvisors o direttamente sul proprio sito web....) in modo da sfruttare ulteriormente il passaparola.  Oppure l'azienda potrebbe prevedere una pagina specifica per raccogliere questi commenti e avere cosi delle referenze online.

In tal caso forse questro potrebbe aiutare ad amplificare l'iniziativa, e ad aumentare il tasso di fidelizzazione...

Ma forse in Italia sarà ancora difficile mettere in atto questo tipo di stategia, per il fatto che molte di queste aziende non hanno neppure un sito web, e probabilmente non sono sui social o addirittura non conoscono neppure Internet. Spesso infatti le adesioni a questo tipo di offerta avvengono grazie alla spinta di "bravi commerciali" che riescono a vendere questo servizio.

Ad ogni modo potrebbe essere una possibilità per le aziende per trarre ulteriori vantaggi da queste offerte!!

Io ho detto la mia, voi cosa ne pensate? Altre idee per aiutare queste povere aziende bistrattate dal couponing selvaggio?

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